4 mag 2015

Il maglione di Aibrean

Ecco il secondo pattern di Isabell del resumè di cui avevo parlato.                                                 


Aibrean vuol dire in gaelico Aprile (ad ascoltarlo su google translator sembra più Abramo... ma è meglio Aprile :-D).


E' un maglione in DK, un peso che insieme allo sport io trovo sempre tanto difficile da classificare ma che è perfetto per maglioni un pò sportivi ma non tanto da essere "grossi". E' una buona via di mezzo che si lavora con piacere, è un filato abbastanza "veloce" e da una bella resa.


La linea è come sempre essenziale. In questo vedo poco margine per le personalizzazioni, poichè il davanti ed il dietro sono lavorati con un punto particolare che già di per sè "la fa da padrone"... aggiungere personalizzazioni vorrebbe dire, secondo me, appesantire il tutto... anche se, ora che ci penso un'ideuzza... vabbè, per il momento lasciamo perdere ed andiamo avanti.

Come dicevo, maniche raglan, scollo tondo ampio e lunghezza contenuta. Un maglione che puoi indossare all'infinito e che, secondo me è adatto anche ai bambini.

Massimo osservando il mio maglione ha detto "Mamma, sembrano le scaglie di un drago, me ne fai uno anche a me? (ok, in realtà ha detto QUANDO me lo fai?)". Ecco,,, probabilmente il fatto che il filato che sto usando (uno stupendo misto lana merino/cashmere della fabbrica scozzese Kingcraig) sia un verde militare con macchie verde smeraldo (un tweed!!! Io amo i tweed) ha aiutato, ma in effetti la texture è molto particolare e può ricordare le scaglie.


Come sempre, il pattern è veloce da leggere e si lavora bene.


La lana originariamente era quella, rustica e tinta a mano, di Sylvie del negozo etsy Polo&co.

Non l'ho comprata solo perchè... ehm... i soldi sono quelli che sono ed ho roba da smaltire a casa... però il suo negozio è tra i miei favoriti e prima o poi qualcosa lo prenderò sicuramente. D'altronde, lana rustica-tinta a mano- prezzi tutto sommato  nella norma per un filato del genere... unico nato negativo, spedisce dalla Francia con posta ordinaria... il rischio che scompaia la roba è sempre presente. vabbè, prima o poi mi arrischio!

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